Fra le tante magagne della rete c’è quella della quantità. Anche volendo saltare a piè pari la spazzatura, quindi quasi tutto, impossibile esaminare tutte quelle che potrebbero essere perle ‒ quelle vere sono rare ma sempre troppe. Per venirne a capo occorre non perdere il filo del discorso e prendere fugacemente nota, anche solo mentalmente. Un giorno forse qualcuna di quelle perle ti ruzzolerà incontro. Sennò pazienza: senza rinuncia non c’è vita.

Così è stato per la Scuola Penny Wirton [1]. Il primo che me ne accennò fu un caro amico, Alberto Ardizzone, diversi mesi fa:

… non ricordo se te ne avevo parlato e, poi, forse lo conosci già bene, ma desidero condividere con te il nome di una persona che mi sembra abbia profonde affinità con te e il tuo modo di operare. È Eraldo Affinati, autore di diversi libri, tra cui L’uomo del futuro, sulle tracce di don Milani.

Successivamente fu una di noi, discutendo con altri volontari della scuolina, a chiedermi se ciò che stavamo facendo avesse qualche affinità con la Scuola Penny Wirton. Dissi che poteva darsi ma fu una risposta superficiale. Avevo letto qualcosa di sfuggita, in seguito alla segnalazione di Alberto, ma di corsa, in altre faccende affaccendato.

Poi in questi giorni, l’amico Andrea Mercatelli, che sta setacciando il web alla ricerca di testimonianze da inserire nella mappa dell’accoglienza Lacanet, mi scrive di avere avuto un riscontro dalla scuola Penny Wirton.

Ieri ho avuto il piacere di conversare con Eraldo Affinati ed è stata una bella esperienza. Mi pare che ambedue apprezziamo un fatto fondamentale: la forza della fragilità. Questa si può esprimere, ad esempio, attraverso il valore della gratuità che preserva il momento germinale del moto verso l’altro, verso l’I Care, verso la soluzione del problema comune, non solo il tuo o il mio problema.

Questo principio sta anche alla base del metodo ‒ se così si può chiamare ‒ della Scuolina di Poggio, anche se non c’è paragone fra le due storie: oltre dieci anni quella di Penny Wirton, due anni la nostra. Ma è la consonanza sulla qualità che ci interessa. Premesso che tutte le informazioni si trovano nel sito Penny Wirton, ivi incluso l’elenco delle oltre 40 scuole gemellate con quella di Roma, seppur indipendenti, è sulla Carta d’intesa delle scuole Penny Wirton (PDF 608 KB) che vale la pena di soffermarsi. Vediamo i primi articoli.

  1. La scuola è gratuita, apolitica e aconfessionale.
  2. La scuola accoglie sempre e accoglie tutti lungo tutto il corso dell’anno scolastico, fino all’ultimo giorno, anche per una volta sola.
  3. La scuola non ha classi ma attua l’insegnamento uno-a-uno (o per piccoli gruppi) perché ogni persona è un caso a sé e come tale va considerato.
  4. La scuola non richiede iscrizione formale. Si procede soltanto alla registrazione dell’allievo (dati anagrafici e residenza).
  5. La scuola fornisce i materiali didattici indispensabili allo svolgimento delle lezioni.
  6. Non si danno voti: l’insegnamento ha lo scopo di aiutare la persona a migliorare il più possibile la propria conoscenza della lingua italiana, tenendo presente le situazioni di partenza.
  7. Non si considerano negativamente le assenze, perché stimiamo che gli allievi Penny Wirton siano assenti solo per cause serie e attendibili (ad esempio lavoro, anche saltuario).
  8. L’insegnamento non parte da teorie universali o da categorie grammaticali ma dalle persone: il punto di forza di ogni lezione è nella relazione personale diretta che si stabilisce, in forme dissimili, tra chi impara e chi insegna.
  9. Le lezioni in ogni caso non sono mai semplice e casuale intrattenimento, ma promuovono gradualmente e rigorosamente un percorso didattico per l’uso e la conoscenza della lingua italiana secondo la progressione dal facile al difficile.

Questi primi punti descrivono perfettamente anche la scuolina di Poggio. In buona parte anche i successivi. Lascio ai compagni attivisti insegnanti il gioco di trovare eventuali differenze (e di rifletterci) leggendo la Carta d’intesa. Poi ne discuteremo.

Traggo dalle testimonianze della Scuola Penny Wirton:

Non sapevo cosa aspettarmi, ma Eraldo e Anna Luce mi hanno rassicurata: “Sai quante volte all’inizio siamo andati a scuola chiedendoci: ci saranno studenti? Per constatare nei fatti che qualcuno c’è sempre, il bisogno è tanto e la nostra scuola è concepita per accogliere chi si presenta in qualsiasi momento dell’anno”.

Quante volte ce lo siamo detto anche noi! E in due anni, due volte alla settimana, c’è sempre stato qualcuno.

[1] La Scuola Penny Wirton è stata fondata a Roma nel 2008 da Eraldo Affinati e Anna Luce Lenzi.