Il blog fu iniziato in seguito alla notizia dell’arrivo di un certo numero di richiedenti asilo in un immobile sito nella frazione di Poggio alla Croce. Considerato anche il piccolo numero di abitanti della frazione la notizia ha immediatamente generato una serie di preoccupazioni e alcuni accesi dibattiti. Queste pagine non sono volte a prendere posizione nelle ovvie divisioni che si generano in queste circostanze, bensì rappresentano un tentativo di documentazione al fine di affrontare la questione nel modo più efficace cercando di ridurre al massimo i disagi per tutti.

Questa posizione parte dall’assunto che, con la tipologia prefigurata (CAS: Centro di Accoglienza Straordinaria), ove l’arrivo dei richiedenti asilo viene imposto dalla Prefettura, che è un organo del Ministero degli Interni, non sussistano margini per opporsi in termini legali ad un evento del genere.

Il meccanismo si basa sulla triangolazione fra Prefetture, cooperative in grado di gestire i soggiorni e privati che sono nelle condizioni di offrire unità immobiliari, secondo i requisiti previsti dalle norme vigenti. Altri non hanno voce in capitolo nella fase di istituzione di tali soggiorni.

L’idea che si tenta di perseguire con queste pagine è duplice:

  1. Rendere disponibile documentazione pertinente e comprovata sul fenomeno in generale, sulle sue valenze particolari in relazione alla realtà specifica di Poggio alla Croce e sulle esperienze accumulate in contesti quanto più simili nei territori circostanti, sia per quanto riguarda le problematiche emerse che per le eventuali soluzioni trovate. Tali informazioni dovrebbero servire a mettere la cittadinanza nelle condizioni di rappresentare un interlocutore consapevole e efficace nei confronti della cooperativa e delle amministrazioni comunali interessate all’evento.
  2. Nell’eventualità che l’ipotesi dovesse verificarsi, questo sito dovrebbe rappresentare un osservatorio aperto sulla conduzione del CAS e di ogni problematica che dovesse sorgere nel tempo.

Purtroppo teoria e pratica spesso non coincidono. Nelle varie strutture di accoglienza previste la gestione dei beneficiari non dovrebbe limitarsi meramente alle condizioni materiali di accoglienza ma dovrebbe prendere in considerazione anche una serie di attività attinenti all’avvio dell’accoglienza, all’uscita del piano di accoglienza, ai percorsi di integrazione, alla tutela legale dei soggetti e all’accoglienza dei casi vulnerabili. Tutto ciò è dettagliatamente specificato nel Vademecum per l’Accoglienza dei Profughi, pubblicato dalla Conferenza delle Regioni il 21.7.2011. Purtroppo la realtà si presenta spesso diversamente. È su questo preciso aspetto che occorre essere massimamente informati e esercitare, di concerto con le autorità comunali, un’attività costante di monitoraggio degli eventi al fine di evitare la creazione di situazioni di sofferenza sia per le popolazioni residenti che per i beneficiari.