Ieri c’era una concomitanza: il festeggiamento della fine del Ramadan per i ragazzi musulmani del centro e l’incontro del Forum Toscano Per cambiare l’ordine delle cose. È stato necessario separarsi: chi scrive al Forum e gli altri a festeggiare con i ragazzi. In realtà le due cose si sostenevano l’un l’altra.
Nel forum si è molto discusso della difficoltà a trovare un dialogo fra le due parti che si sono create intorno alla dissennata, proditoria esagerazione e dicotomizzazione della questione migratoria.
La storia che si sta dipanando a Poggio alla Croce, la naturalezza di tanti episodi come quello di ieri, fanno pensare che “cercare il dialogo” con l’argomentazione delle proprie posizioni, soprattutto sui social, è forse inutile, o addirittura controproducente, o comunque non basta. Si è già finito prima di iniziare: più che parli e insisti sui tuoi temi e più il solco s’allarga. Cosa fare quindi?
Quello che stiamo raccontando a Poggio da un anno a questa parte. Uscendo di casa, agendo in luoghi fisici, ripopolando i locali di cui nei nostri territori v’è abbondanza, i locali delle parrocchie, delle case del popolo, delle società di mutuo soccorso, della miriade di associazioni del territorio, per riunirsi e porsi domande, organizzare interviste a operatori che già sanno, per costruire documentazione insieme, per organizzare doposcuola per i ragazzi migranti e non, per metter su laboratori a costo quasi zero, per riciclare vecchi computer che ingombrano le soffitte rivitalizzandoli con Linux e poi usarli per potenziare lo studio dell’italiano e di altro, per aiutarli a fare l’ISEE che serve loro per avere sconti e cercare lavoro, per aiutarli a penetrare nel tessuto connettivo del proprio territorio e fare (con compensi dignitosi) quell’infinità di piccoli lavori stagionali e variabili che servono in innumerevoli contesti. In due parole: cittadinanza attiva.
Intendiamoci, non c’è da illudersi di far cambiare idea se non a pochi, ma si creano così ambienti umani, dove la consuetudine del vivere vicino, nutrita dal fatto che alla fin fine le persone si accorgono che non sta succedendo nulla di strano, anzi “ogni tanto ‘sti ragazzi ci danno anche una mano”, si raffreddano animi e atmosfera. Si recupera così il lume della ragione. Intanto.