Probabilmente un modo proficuo di considerare la mappa è quello di pensarla come un’entità multidimensionale. Nella tecnologie delle mappe, alla Google Maps, si tende a pensare in termini di stratificazione, un layer sopra l’altro: il layer delle strade, quello dei momunenti e così via. Qui ci pare più utile ragionare in termini di multidimensionalità: quella dell’accoglienza familiare è una dimensione differente da quella delle iniziative di accoglienza istituzionale, o dall’offerta di servizi di accompagnamento. In questa logica, sono due le nuove dimensioni che abbiamo dato alla mappa: quella delle scuole Penny Wirton e quella giornalistica, in collaborazione con Pressenza Italia.
Le scuole Penny Wirton
Le scuole Penny Wirton sono gestite da cittadini a favore di altri cittadini che hanno necessità di imparare l’italiano e, nel caso di immigrati, usi, costumi, burocrazia eccetera. Lo spirito è quello della scuola fatta da Don Milani ai bambini di Barbiana fra il 1956 e il 1968. La metodologia si basa sulla relazione dell’uno a uno – un insegnante un allievo. Una scuola per loro prima che per noi:
Senza classi, senza voti, senza burocrazia. E senza soldi.
Eraldo Affinati, Via dalla pazza Classe (Mondadori, 2019, p. 17)
Le scuole Penny Wirton sono molto simili alla scuolina di Poggio alla Croce, questo l’abbiamo discusso in un post recente. Noi della scuolina le scuole Penny Wirton le abbiamo scoperte solo di recente. La Scuola Penny Wirton di Roma, condotta da Eraldo Affinati e Anna Luce Lenzi, è la scuola madre ed è grande, con 70 e oltre allievi, e con una storia di più di dieci anni: 70 allievi con 70 maestri che operano a “fondo perduto” – virgoletto nel senso comune, in realtà questi insegnanti se ne tornano a casa con un tesoro, ogni volta. E questo è già un fatto prezioso. Uno di quei fatti che vogliamo mettere in evidenza con la mappa delle positività. Ma forse ancora più sorprendente è l’emergenza di molte altre scuole Penny Wirton, indipendenti ma ispirate agli stessi principi. Dove sono? Nelle grandi città? In una regione particolare?

No, sono sparpagliate sul territorio nazionale. E in ognuna di esse vi sono dei cittadini che si sono messi a insegnare ad altri, “a fondo perduto”. Ecco perché ha senso parlare di dimensione: aggiungere le scuole Penny Wirton significa aggiungere alla mappa della positività un’ulteriore dimensione nella quale essa si può declinare.
Per esplorare meglio la mappa, andando a vedere per esempio dove si trovano di preciso le scuole, basta andare nella crowdmap dell’accoglienza. Questo link conduce direttamente alla “dimensione Penny Wirton”. In realtà i visitatori possono scegliere autonomamente le varie dimensioni che sottendono la mappa. Ecco come si fa.

L’icona indicata dalla freccia, nella colonna di sinistra della mappa, in basso è quella che conduce alle varie “raccolte” (“collections”) che possono essere selezionate. Ogni raccolta rappresenta una particolare dimensione, nel senso appena descritto.

Cliccando si apre una finestra che consente di esplorare le raccolte (Collections) disponibili e di selezionarne una, per esempio quella delle scuola Penny Wirton.
La dimensione giornalistica: le commemorazioni di Hiroshima e Nagasaki
La mappa può ospitare anche segnalazioni di eventi. Da qui l’idea avuta con gli amici di Pressenza di utilizzarla per segnalare eventi associati a fatti di particolare rilievo, come è il caso della commemorazione delle tragiche esplosioni di Hiroshima e Nagasaki.

La caratteristica della mappa è quella di essere autopoietica, ovvero essere in grado di generarsi autonomamente. Infatti, la mappa degli eventi di commemorazione è già cresciuta, dalla pubblicazione dell’immagine precedente:

Cliccando l’immagine si raggiunge la mappa viva dove si possono esplorare i vari eventi.
Andate ed esplorate tutte le dimensioni della mappa: vi meraviglierete della quantità di storie positive. Ed è solo la punta dell’iceberg.
L’ha ripubblicato su Blog di Andreas Formiconi.
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