È quasi un anno che non scriviamo più niente qui. È normale che le storie abbiano una fine, anzi è giusto ed è anche bello. Ma affinché una storia si compia veramente occorre prenderne atto. Con una riserva però: questa è una storia con molti protagonisti, soprattutto giovani, quindi chiunque, se volesse, potrebbe raccoglierla e farla rinascere in altre forme. E con un’ulteriore precisazione: sopravvive il nucleo originale non come scuola ma come accompagnamento e sostegno di un gruppo di cittadini di Poggio alla Croce ai percorsi di alcuni dei primi ragazzi che avevano partecipato alla scuola. Una bella attività che si alimenta di legami di amicizia ormai consolidati.

Ma la scuola nella sua versione urbana e online è obiettivamente silente. Il motivo fondamentale sta nel fatto che anche le nostre vite sono storie, tortuose, plasmate dalle necessità e dalla crescita di ciascuno. Tutti avremmo voluto non perdere di vista i giovani che hanno collaborato in modo così determinante, tuttavia il fatto che siano impegnati nelle loro attività è una buona notizia. La Scuolina doveva essere per loro una piccola ulteriore occasione di formazione. Forse anche loro provano nostalgia ma la crescita impone il distacco.

La stessa cosa vale per me perché negli ultimi anni ha prevalso la passione per l’insegnamento delle tecnologie nella scuola e su questo ho lavorato, trascurando sempre più il resto. Contrariamente alla retorica corrente del superuomo e del multitasking solo una cosa per volta può esser fatta con dedizione totale. Ora si aggiunge il fatto che per via del mio pensionamento abbiamo perso la fonte primaria di nuovi giovani collaboratori, che venivano soprattutto dai corsi di laurea triennale di Scienza dell’Educazione e magistrale di Scienze di Educazione degli Adulti, alcuni anche da quello di Scienze della Formazione Primaria. Ho potuto continuare a insegnare in quest’ultimo fino alla fine dell’anno scorso ma anche questa collaborazione si è interrotta, malgrado le proteste degli studenti.

Questo post potrebbe quindi essere l’ultimo ma il condizionale è d’obbligo. Viva rimane comunque in tutti noi la traccia di ricordi meravigliosi.

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