L’interesse di questo CAS sta nel fatto che presenta una situazione che può essere abbastanza assimilabile a quella di Poggio alla Croce. Qui il racconto lo dobbiamo al nostro compaesano Marco Cardini, dinamico personaggio estremamente attivo in svariate attività di volontariato, si può dire a tempo pieno. Lo possiamo intravedere in azione in una fase di lavoro del “progetto manutenzione”…

… da un articolo pubblicato su Gonews.it il 3 giugno 2015.

Anche in questo caso il buon decorso della vicenda è dovuto alla fattiva collaborazione dell’amministrazione comunale di Figline Incisa Valdarno, della cooperativa Il Cenacolo e dell’associazione Il Giardino di Figline Valdarno.

I migranti sono ospitati nell’albergo di Palazzolo, sono 22, dal Mali, Bangladesh e Pakistan.

Le attività principali consistono in lavori di giardinaggio e tinteggiatura. Le attrezzature e i materiali sono forniti dal Comune, le coperture assicurative sono procurate dalla cooperativa “Il Cenacolo” mentre “Il Giardino” cura l’iscrizione dei migranti fra i propri associati e mette a disposizione i mezzi per il trasporto e il personale  che segue i lavori, fra cui appunto il nostro Marco.

Un’altra attività è consistita nel recupero e restauro di vecchie biciclette che sono state poi rivendute. Una decina di queste sono state regalate agli ospiti stessi. 

La partecipazione alle attività è mediamente buona, con alti e bassi, dipendenti anche dalle zone di provenienza.

Anche in questo caso problemi importanti di ordine pubblico non sono mai emersi.

L’interesse di questa esperienza sta nella similutidine con Poggio alla Croce, dove si potrebbe immaginare una gestione del tutto analoga, eccetto il fatto che invece di risiedere a Palazzolo i migranti risiederebbero a Poggio, che dista pochi chilometri di più da Figline. Del resto Marco è venuto anche a Poggio con la sua “squadra” di lavoranti.