Valentina ha raccolto una testimonianza da Matteo Guidotti, che opera presso l’Associazione Angeli del Bello ed è a conoscenza di varie attività di accoglienza in Mugello. La integriamo con le informazioni che avevamo già raccolto in altre occasioni, come nel caso del Progetto Accoglienza di Borgo San Lorenzo.
A Borgo San Lorenzo ci sono quattro Associazioni di gestione dei richiedenti di asilo (principalmente nella forma SPRAR) che sono l’Associazione Insieme, Il Cenacolo, Albatros e Progetto Accoglienza. Due sono nel capoluogo e due nelle frazioni. Il Progetto Accoglienza è una struttura consolidata nata nel 1992, mentre le altre hanno iniziato ad operare negli ultimi due-tre anni.
In maggioranza i richiedenti vengono dal Bangladesh e dalla Nigeria, poi dalla Costa d’Avorio, dalla Libia e altri paesi africani; c’è anche qualche cinese. Sono quasi tutti tra i 20 e i 30 anni, ma c’è anche qualche minorenne. Ci sono anche delle donne.
Le attività in cui vengono coinvolti sono soprattutto la partecipazione ai corsi d’italiano, ma ci sono anche altri esempi di attività. La frequenza e l’efficacia di queste attività dipende dalle Associazioni (alcune diciamo che sono un po’ “inefficienti”, o, addirittura contrarie a far svolgere attività, usando la formula che “non è giusto sfruttarli”), ma anche dai migranti stessi, dato che, come ovvio, ci sono quelli più disponibili e quelli meno disponibili.
Esempi di attività sono la collaborazione con Associazioni del territorio, ad esempio nell’organizzazione di eventi (allestimenti, pulizie..), oppure nel cucinare sia piatti del territorio che nostrani (con alcune donne che si sono impegnate per insegnarglieli) e nell’organizzazione di cene presso le loro strutture.
Altre volte sono stati organizzate delle partite di calcio, con molta gioia per quei ragazzi (e qualcuno è veramente forte, tanto che una società dilettantistica ne tesserò uno dopo una partita a cui partecipò anche Matteo).
A livello più istituzionale, le Associazioni hanno aderito agli Angeli del Bello ed al progetto “Adotta Borgo” (intesa tra Prefettura, Comune ed Associazioni) per lavorare sul decoro. C’è da dire che sono dei gran lavoratori, ma il problema è rendere frequenti gli appuntamenti (come già detto, non so se la responsabilità sia più delle Associazioni, come credo, o dei ragazzi).
Grandi problemi non ci sono mai stati (nei comuni vicini invece c’è stata una volta un problema di spaccio, ricorda Matteo, ed un paio di “risse”), anche se bisogna ammettere che qualche piccolo problema c’è: per esempio quando girellano per il paese, magari al telefono, attirando le critiche di chi non li vuole a prescindere, oppure quando si spostano dalle frazioni al capoluogo e viceversa, dato che dovrebbero indossare un giubbottino giallo che però non indossano mai.
Fin qui il racconto di Matteo. Ancora a Valentina dobbiamo la segnalazione di una storia interessante apparsa marzo scorso: A Dicomano la cucina del Centro di accoglienza la costruiscono i richiedenti asilo. In tre mesi di lavoro (120 ore) 25 ragazzi ospiti presso lo SPRAR “Sacro Cuore”, gestito dalla cooperativa Il Cenacolo a Dicomano, hanno costruito la cucina del centro con la collaborazione dell’azienda Leroy Merlin. Il materiale utilizzato, per un valore di 2500 €, è stato offerto dall’azienda stessa che ha poi accolto come tirocinanti due dei ragazzi ospiti del Centro.