Madou ha deciso di scrivere la sua versione della giornata del 27 febbraio di cui avevo parlato nel precedente post.

Un regalo prezioso, una voce troppo poco spesso udita: la testimonianza dell’altro che con te ha condiviso momenti importanti. Lo sforzo di renderla nella forma scritta di una lingua non propria, la richiesta di un confronto come si farebbe con un amico.

 

Riporto la nostra conversazione nel suo testo originale.

 

Madou: “Buongiorno Laura! Sto scrivendo un diario, quello che abbiamo fatto la settimana scorsa. che ne dici?”

Laura: “Buongiorno Madou, mi sembra una bellissima idea! Se ti va, quando lo hai finito puoi inviarmelo. Sarei molto felice di leggere quello che hai scritto!”

Madou: “Ok, lo farò.”

 

Qualche giorno dopo mi arriva un messaggio.

 

Madou: “Mercoledì 27 (02)2019

Caro diario,

Mercoledì è stata una giornata bellissima! Mi sono sbagliato alle 6:30, e ho fatto la doccia e l’abluzione per pregare. Dopo ho fatto la colazione e poi mi sono vestito subito per andare in pizzeria con la mia bicicletta alle 9:00 del mattino. C’era in programma un incontro da fare all’interno della pizzeria. quando sono entrato, ho visto tanta gente che lavorava: c’erano quattro ragazzi che cucinavano il riso africano ecc… C’era una donna che preparava dei bouquet di fiori sui tavoli, un’altra lavorava con un cameraman e un signore guardava il film di NELSON MANDELA l’ex presidente del Sud-Africa. Io ho spiegato alcuni giochi africani che conosco perché me li hanno chiesti. Il cameraman mi filmava e un’altra signora mi chiedeva per quale motivo vado a scuola e poi che cosa sto imparando alle medie di Figline incisa Valdarno ecc… Dopo qualche minuto, ho visto tanti stranieri arrivare verso di noi, e salutava in diverse lingue: italiano; inglese; francese; greco e spagnolo. C’era il ministro dell’istruzione greca e il suo traduttore. Lui mi chiedeva in francese e traduceva al ministero alla fine io e il ministro, abbiamo stretto un patto. gli ho dato la mia Email per spiegare alla fine di questo anno ai loro studenti la storia di Nelson Mandela. Lui mi ha parlato di cose importantissime sulla vita e mi ha consigliato di essere sempre forte. Dopo Abbiamo mangiato tutti insieme e mi è piaciuto molto.

Ok ti mando il resto domani. E ti raccomando a guardare bene e dimmelo le l’errore che ho fatto!”

 

Il giorno dopo mantiene la parola.

 

Madou: “Ciao laura! Questo è il resto.

Poi ANDREA, un abitante di Poggio alla Croce che si è molto impegnato per aiutare gli ospiti del cas, ha spiegato in inglese perché si era svolto quell’incontro; una ragazza, LAURA, traduceva in italiano. Dopo io ed alcuni miei amici, abbiamo parlato dell’emmigrazione: Il mio amico sacko ha recitato in italiano la poesia la valigia dell’emigrante, poi SALIF l’ha tradotto in lingua pulaar, io ho parlato della mia esperienza in francese, AYAN ha letto la stessa poesia in italiano e MOUSTAFA l’ha tradotto in curdo. Fine siamo ritornati a casa orgogliosi di noi.”

 

Io non so cosa dire, se non ringraziarlo e dirgli che è stato davvero bravo.

Anche io sono orgogliosa di voi… tanto!