Capita di parlare con Ahmed, studente egiziano al primo anno di ingegneria meccanica a Firenze, che mi racconta di stare preparando l’esame di Analisi matematica 1, facile per lui. Subito mi viene in mente Ngezy, studente malgascio al secondo anno di ingegneria edile, sempre a Firenze; anche lui sta preparando questo esame ma ha difficoltà. Allora, perché non invitare Ngezy nel nostro incontro online e farli conoscere? Così è stato.

Io che non ci capivo un “h” di integrali e funzioni (presenza solo a supporto della comunicazione), loro che sono andati subito al punto: la matematica. Un linguaggio universale, che come ha detto qualcuno: “Si respira e questo va fatto lentamente, sin dall’inizio. Risolvere i problemi è l’ultima cosa a cui si deve pensare.”, veicolato attraverso l’unica lingua ponte che avevano: l’italiano. È stato molto bello trovarsi “lì”.

La matematica, in cui siamo immersi costantemente, non giudica e non fa distinzioni fra culture. Non contiene parole come “noi” o “loro” che possono essere insite di etnocentrismo. Scevra di ciò ha la forza di aprire porte in qualsiasi momento e da qualsiasi parte del mondo.

E così ci siamo salutati nell’ultimo giorno del 2020, anno imprevedibile e “particolare” per tutto il mondo. Vediamo insieme come sarà il 2021!